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NOVAGO 10CPR 50MG

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Principi attivi

Una compressa contiene: Principio attivo: dimenidrinato 50 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

Amido di mais, Lattosio monoidrato, Talco, Magnesio stearato.

Indicazioni terapeutiche

Antivomito, antinausea, antivertigine nelle cinetosi.

Controindicazioni/Effetti indesiderati

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri antistaminici. Gravidanza e allattamento. Neonati pretermine e a termine.

Posologia

Adulti e adolescenti (da 13 anni a 18 anni di età): 1 compressa mezz’ora prima del viaggio; se necessario ripetere la dose dopo 3-4 ore, fino ad un massimo di 4 compresse nelle 24 ore. Bambini (da 6 anni a 12 anni di età): Mezza compressa mezz’ora prima del viaggio; se necessario ripetere la dose di mezza compressa dopo 6-8 ore, fino ad un massimo di 2 compresse (4 mezze compresse) nelle 24 ore. Le compresse presentano una linea di frattura che rende agevole la loro suddivisione in due metà.

Conservazione

Non sono previste particolari condizioni per la conservazione.

Avvertenze

Usare con cautela nei soggetti affetti da glaucoma, ipertrofia prostatica, altre sindromi di ritenzione urinaria, ostruzione intestinale, asma bronchiale, epilessia. Novago contiene lattosio: usare con cautela in pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio/galattosio.

Interazioni

Il dimenidrinato potenzia gli effetti di: - agenti depressivi del Sistema Nervoso Centrale, quali alcool, barbiturici, altri ipnotici, sedativi o tranquillanti. In caso di assunzione concomitante di tali sostanze, si deve prestare attenzione allo scopo di evitare fenomeni addittivi di sedazione; - farmaci anticolinergici, inclusi gli antidepressivi. Qualora somministrato in concomitanza ad antibiotici aminoglicosidici o altri farmaci ototossici, il dimenidrinato può mascherare i primi sintomi di ototossicità, la quale può rilevarsi solo quando il danno è irreversible.

Effetti indesiderati

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati di dimenidrinato, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: molto comune (>1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100).

Classificazione Sistemica Organica Molto comuni Comuni Non comuni
Disturbi del sistema immunitario   Reazioni cutanee  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Anoressia  
Disturbi psichiatrici     Insonnia (specialmente nei bambini) Euforia
Patologie del sistema nervoso Sedazione Sonnolenza Cefalea Vertigini Tremori
Patologie dell’occhio   Disturbi dell’accomodazione  
Patologie cardiache     Tachicardia
Patologie vascolari     Ipotensione
Patologie gastrointestinali   Secchezza delle fauci Nausea  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Fotosensibilità  
Patologie renali e urinarie   Disturbi della minzione  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione     Astenia
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Sovradosaggio

Sintomi Sedazione che può variare da un lieve intontimento ad un sonno profondo. Sono segnalati sintomi psicotici. Nei bambini possono verificarsi, in seguito a sovradosaggio, stati di eccitazione, insonnia, nervosismo, tachicardia, tremori, mioclonie, convulsioni. Trattamento Se il farmaco è stato assunto di recente praticare un lavaggio gastrico. In caso di grave ipotensione somministrare destrano 70 per infusione endovenosa. Potrebbe essere necessario provvedere ad una terapia sintomatica.

Gravidanza e allattamento

Non somministrare il medicinale durante la gravidanza. Non se ne consiglia l’uso in neonati e prematuri, nonché durante l'allattamento.