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Ferritina alta: quando preoccuparsi?
La ferritina è una proteina essenziale per il corretto funzionamento dell'organismo, in quanto svolge il ruolo principale nella gestione del ferro: essa, infatti, entra in azione quando il corpo necessita di ferro extra, come durante la gravidanza, l'allattamento o in situazioni di stress fisico. Valori troppo bassi di ferritina spesso segnalano una carenza di ferro, predisponendo a disturbi come l’anemia, mentre livelli eccessivi possono rappresentare un problema, suggerendo un accumulo di ferro nel sangue e nei tessuti.
Cause di ferritina alta
Un aumento della ferritina può essere legato a diversi fattori, tra cui:
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Processi infiammatori: condizione frequente in presenza di infezioni o patologie croniche.
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Eccessivo consumo di alcol: può influire negativamente sulla capacità del fegato di regolare i livelli di ferro.
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Sindrome metabolica: caratterizzata da resistenza insulinica e accumulo di grasso nel fegato.
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Citolisi: fenomeno in cui le cellule danneggiate rilasciano ferro nel flusso sanguigno.
In casi meno comuni, l’emocromatosi genetica può essere la causa sottostante: si tratta di una patologia ereditaria che provoca un accumulo eccessivo di ferro nell’organismo e viene generalmente indagata solo dopo l'esclusione di altre cause.
Quando preoccuparsi
L’iperferritinemia può rimanere silente per lungo tempo, manifestandosi solo con sintomi aspecifici, come affaticamento, debolezza, dolori addominali e apatia. Negli uomini, può associarsi a una riduzione della libido o a episodi di impotenza, mentre nelle fasi avanzate possono insorgere patologie gravi come cirrosi epatica, diabete e disturbi cardiaci.
Valori elevati di ferritina possono essere pericolosi poiché favoriscono l’accumulo di ferro in organi vitali come fegato, cuore e articolazioni, portando a complicazioni quali insufficienza epatica, malattie cardiovascolari e, nelle donne, un aumentato rischio di diabete gestazionale.
Un altro aspetto da considerare è la possibilità di sviluppare steatosi epatica, una condizione legata alla resistenza insulinica che comporta l'accumulo di grasso nelle cellule epatiche: in questi casi, è essenziale monitorare i livelli di ferritina attraverso esami del sangue e valutare la presenza di altri marcatori alterati, come la sideremia o la saturazione della transferrina.
È importante preoccuparsi della ferritina alta quando i suoi valori risultano significativamente superiori ai limiti normali, specialmente se accompagnati da sintomi o da alterazioni di altri parametri ematici. Se non trattata, può causare danni irreversibili a organi come fegato, cuore e articolazioni.
I segnali da non sottovalutare includono:
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Affaticamento persistente e debolezza non giustificata.
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Dolori addominali o articolari di origine sconosciuta.
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Alterazioni epatiche evidenziate da analisi del sangue.
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Sviluppo di sintomi cronici, come riduzione della libido, impotenza o alterazioni cardiovascolari.
Un consulto medico è essenziale se i livelli elevati di ferritina vengono rilevati casualmente durante esami di routine, per indagare le cause sottostanti e prevenire complicazioni.
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